All’inizio dell’anno con un articolo apparso sul new York Times dal titolo “Il cibo italiano oltre le mete tradizionali”, Danielle Pergament annoverava la Calabria fra le 52 mete imperdibili del 2017, donando alla “punta dello stivale” (come lei stessa chiama la nostra regione) un’insperata, insolita e impagabile notorietà.
“La cucina calabrese di oggi non si basa solo sulla notissima ‘nduja e sull’incredibile produzione di bergamotto – recitava l’articolo della Pergament – ma anche e soprattutto sull’agricoltura biologica e la riscoperta di vitigni autoctoni.”
Eppure, quando scriveva queste righe, la giornalista a stelle e strisce in Calabria non era ancora mai stata. C’è arrivata oggi per la prima volta, ospite di Confapi Calabria e del suo presidente Francesco Napoli. Era presente, oltre al sindaco di Rende, Marcello Manna, anche Roberto Bonofiglio amministratore delegato di Palaexport assieme ad alcuni imprenditori.
Nella cornice del centro storico di Rende, nel noto ristorante i Capricci di Arintha di Francesco Presta, Danielle è stata accolta come una celebrità dall’associazione dei piccoli imprenditori, i quali hanno voluto assegnarle anche un premio, il “Telesio d’argento”, per ringraziarla di aver contribuito a “esportare e valorizzare le eccellenze del nostro territorio”. Anche il sindaco di Rende, Marcello Manna, ha voluto porgerle i suoi saluti e ringraziarla a nome della comunità calabrese e rendese in particolare per aver scelto il piccolo comune del cosentino come prima tappa del suo tour enogastronomico.
“Gli americani amano talmente l’Italia che non si accontentano più delle solite mete, dei posti prestigiosi e conosciuti; – ha detto la Pergament intervistata sulle motivazioni del suo interesse per la Calabria – chiedono e vogliono conoscere meglio, più a fondo questo territorio vasto, vario, a volte nascosto, sempre sorprendente. Per questo ho voluto sapere di più sulla Calabria e ho voluto parlarne agli americani, perché noi siamo sempre e ancora alla ricerca di nuove destinazioni italiane.”
Resterà in Calabria solo 5 giorni nel corso dei quali visiterà, Tropea, Isola Capo Rizzuto, Cirò Marina. Poi il suo viaggio nel cuore della nostra regione diventerà un lungo articolo (quasi un reportage, corredato da foto e dedicato a tutte queste località, alle eccellenze e agli aspetti più peculiari della cultura enogastronomica calabrese) per “Travel & Leasure” un altro periodico con il quale la giornalista, firma del New York Times, collabora.
“Questo è il luogo della grande speranza – ha detto Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria, a margine dell’incontro con la giornalista – Grazie a Danielle Pergament che non ha fatto emergere il selvaggio e l’improduttivo, ma i presidi di slow food che si moltiplicano e i nostri pregiati vini, frutto di tradizioni autentiche e di amore per la terra”.